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L'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra di Macerata fu fondata il 9 marzo 1919 e, per alcuni mesi condivise la sede con il Comitato di Mobilitazione civile, probabilmente in alcuni locali del municipio. Cessata l'emergenza e sciolto il comitato i suddetti locali tornarono ad altra destinazione e il 3 settembre la presidenza della sezione fece un appello pubblico per trovare una nuova sede sociale. Le sorti dell'associazione cambiarono con l'avvento del fascismo. Benito Mussolini, ferito e invalido di guerra lui stesso, era ben consapevole del peso politico di una associazione che contava circa mezzo milione di iscritti. Per averla definitivamente dalla sua parte la eresse a Ente morale e si fece promotore della costruzione di una Casa del Mutilato in ogni capoluogo di provincia. Ispiratore e grande sostenitore della nuova sede maceratese fu l'ingegnere Cesare Benignetti presidente della sezione provinciale dal marzo 1926. Soltanto nel 1936, dopo tanto peregrinare, si concretizzò quell'aspirazione.